Chiuso per adesso l’argomento
Burchio – te laudamus Domine – siamo in attesa che si apra un altro fronte di
discussione, lungo il quale saremo chiamati a combattere almeno fino alla fine
dell’estate: quello delle acque di balneazione. Questa è la battaglia più
subdola dell’altra perché, pur figli di una stessa madre, i porto recanatesi
non si sentono fratelli. Fuor di metafora, a Porto Recanati c’è chi pagherebbe
di tasca propria pur di vedere la merda invadere il mare e i turisti scappare
verso altri lidi.
Il tormentone si può dire sia già
iniziato con l’arrivo nella nostra città del presidente della Fee Italia –
organo che concorre all’assegnazione delle Bandiere Blu – Claudio Mazza, alcuni
suggerimenti del quale vanno in senso esattamente contrario al comportamento
dei porto recanatesi del dissenso. Ha detto infatti il presidente che per
raggiungere certi risultati occorre impegnare attorno a uno stesso obiettivo “uffici e
servizi comunali con il coinvolgimento di tutta la comunità: cittadinanza,
operatori, scuola”.
Ma quando senti gente stappare gazzose perché
Goletta Verde ha fatto sapere che nelle Marche – Porto Recanati compresa, ma
altre realtà non meno compromesse di Porto Recanati escluse – il mare è
inquinato, sai che la battaglia da combattere è più lunga e più aspra
del previsto. Da far notare, comunque, che il
giudizio di Goletta Verde riguardava tutto l’Adriatico da Vasto – più in giù non sono andati – a Trieste.
Giusto per mettere le cose in chiaro e per
tutelare questa città dalle chiacchiere dei suoi stessi abitanti, facciamo ancora
notare che Goletta Verde, quando la scorsa estate pubblicò i suoi dati, non si
riferiva alle acque di balneazione ma ai tratti di mare antistanti la foce dei
fiumi - praticamente dove non c’è mai nessuno a fare il bagno. E allora andiamo
a vedere quali dati presentava Porto Recanati lo scorso settembre.
Nei 12 prelievi effettuati dall’Arpam il 1°
settembre 2016, Porto Recanati presentava i seguenti valori: coliformi (valore
limite 200), valori riscontrati 0-1-1-2-2-2-2-3-3-4-5-7; enterococchi (valore
limite 500), valori riscontrati 0-0-0-0-0- 0 -2-2-2-4-4-6. Davanti alla
Fiumarella i valori sono stati 7-2-5-4 per i coliformi, 6-2-4-4 per gli
enterococchi. I fiumi Musone e Potenza hanno fatto registrare valori non conformi
il primo, conformi il secondo.
Se qualcuno dei detrattori del proprio paese
avesse avuto là bontà di andarsi a leggere le valutazioni Arpam – obbligatoriamente
esposte nelle bacheche dei balneari – avrebbe avuto la bella sorpresa di vedere
il mare di Porto Recanati premiato con tre stelle – cioè il massimo – che
vogliono dire acque di balneazione “eccellenti”. Infine, a fronte di limiti
di legge, che per i coliformi sono fissati a 200, Porto Recanati ha fatto
registrare una media di 7,1. Per quel che riguarda invece gli enterococchi, a
fronte di un limite massimo fissato a 500, è stata rilevata una media di 6,2.
Come si vede siamo molto lontani
dai confini dell’inferno.